ECONOMIA CIRCOLARE

Dal rifiuto come “scarto” al rifiuto come “risorsa”: l’Economia Circolare è l’insieme dei sistemi produttivi in cui le stesse risorse vengono riutilizzate e riciclate più volte, migliorando l’efficienza dei processi.

Nell’ ”economia lineare” l’ottimizzazione della risorsa avveniva linearmente nei processi di produzione, consumo e smaltimento.

Nell’ ”economia circolare” le risorse vengono fatte durare il più a lungo possibile nel loro ciclo economico.

Il riciclo dei materiali derivanti dalle costruzioni e demolizioni può essere un esempio virtuoso di economia circolare.

I rifiuti da costruzioni e demolizioni, attraverso opportuni trattamenti, possono essere riciclati con ottimi risultati e reimmessi sul mercato come prodotti da costruzione consentendo di ridurre il volume di rifiuti che andrebbero in discarica e di risparmiare risorse naturali non riproducibili. Un esempio è rappresentato dagli aggregati.

Le Pubbliche Amministrazioni possono pianificare le opere riducendo il numero di discariche e limitando le nuove cave, preservando così il territorio.

Le imprese di costruzioni possono conferire presso gli impianti di recupero a costi inferiori rispetto a quelli delle discariche e rifornirsi di materiali che hanno prezzi più vantaggiosi rispetto ai materiali naturali, a parità di prestazioni.

La direttiva europea sui rifiuti 98/08/CE spiega come un rifiuto cessa di essere tale attraverso le fasi di recupero: si parla di End of Waste.

La direttiva impone le modalità con cui un rifiuto sottoposto ad operazioni di recupero diventa un prodotto, i criteri specifici e la valutazione della qualità degli aggregati prodotti, nel rispetto dei requisiti tecnici (Marcatura CE secondo le Norme Europee Armonizzate) ed ambientali (Test di cessione).

L’articolo 4 della direttiva attribuisce la priorità alle operazioni di riciclaggio rispetto a quelle di smaltimento in discarica. L’articolo 6 definisce le condizioni in base alle quali si devono elaborare criteri affinché i rifiuti, se sottoposti ad operazioni di recupero, incluso il riciclaggio, cessino di essere tali.

L’articolo 11 fissa l’obiettivo di riciclaggio dei rifiuti da Costruzione e Demolizione non pericolosi  al 70% entro il 2020 per tutta la Comunità Europea. Il legislatore si prefigge di garantire la “reale” produzione di una materia prima secondaria da utilizzarsi quotidianamente per determinati impieghi.

L’inserimento dei prezziari delle opere pubbliche delle voci di capitolato relative agli aggregati riciclati marcati CE, i CAM Edilizia ed i CAM Strade di prossima emanazione, unitamente all’imminente Decreto End of Waste dovranno rivoluzionare il modo di operare degli impianti di riciclo dei materiali da costruzione e demolizione.

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