Proroga del Decreto END OF WASTE degli inerti da costruzione e demolizione

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Il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica (MASE) ha accolto le istanze delle parti interessante concedendo un periodo di proroga per adeguarsi alle previsioni della disciplina tecniche dell’end of waste degli inerti provenienti da costruzioni e demolizioni. La proroga è fino al 4 maggio 2024.

Il MASE, inoltre, si è riservato di rivedere i contenuti del regolamento insieme agli operatori del settore entro il 4 novembre 2023 .

Gli operatori del riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione avranno così tempo fino al 4 maggio del 2024 per adeguare le proprie autorizzazioni ai parametri del decreto end of waste.

Il decreto invece, fino al 4 novembre di quest’anno, potrà essere rivisto nell’ambito del tavolo di lavoro convocato dal Ministero dell’Ambiente con le associazioni di categoria.

Queste le nuove scadenze disposte dal Decreto Milleproroghe che è stato pubblicato in G.U. n. 49 il 27/02/2023.

La proroga è una chiara risposta agli appelli degli operatori, tra tutti l’associazione dei produttori di aggregati riciclati ANPAR .  Da mesi chiedono una revisione del regolamento per scongiurare lo stallo della filiera della raccolta e avvio a riciclo dei rifiuti prodotti dai cantieri dell’edilizia e delle infrastrutture.

Secondo le imprese, il regolamento dovrebbe promuovere il riciclo avanzato dei rifiuti da costruzione e demolizione finalizzato alla produzione di aggregati riciclati. Tuttavia presenta profili di criticità tali da compromettere le principali operazioni di recupero fino a condurre al blocco degli impianti.

Si lavorerà quindi in tal senso per appianare queste criticità e permettere alle imprese l’uso corretto del riciclato nel rispetto delle nuove normative ma anche favorendo l’implementazione dell’attività produttiva.

L’adeguamento del sistema integrato di gestione qualità (ISO 9001) e di gestione ambientale (ISO 14001) potrà essere quindi realizzato dagli operatori interessati con più calma e con maggiore consapevolezza.

Questo adeguamento resta infatti un caposaldo che permetterà alle imprese di crescere e lavorare competitivamente nel mercato della green economy.

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